Eventi
Archivio eventi 2015
In questa sezione vengono archiviati gli eventi SLOG del 2015.
Sabato 12 Dicembre 2015
Monitoraggio cardiotocografico fetale 2.0
L’eredità lasciata dall’evento SLOG dell’ 8.11.2014 “CTG in travaglio di parto: dall’interpretazione all’azione” ci permette quest’anno di fare un passo avanti. Mantenendo come premessa per il nuovo lavoro la proposta di Austin Ugwumadu di avere uno sguardo attento sulla fisiopatologia del feto che affronta il travaglio, invitiamo il lettore allo studio personale delle “Nuove linee guida SLOG sulla cardiotocografia in travaglio”, presenti sul sito della nostra società.
Con l’aiuto di queste conoscenze, potremo maggiormente concentrarci sull’analisi dei casi clinici, utilizzando il diagramma di flusso di SL Clark, che si basa sul persistere delle decelerazioni, ed è finalizzato ad identificare criteri razionali per guidarci verso una condotta di attesa o verso l’operatività.
La novità introdotta quest’anno è quella della valutazione dell’utilità del monitoraggio cardiotografico fuori travaglio, mentre in travaglio analizzeremo il comportamento del feto prematuro. Particolare attenzione sarà rivolta al feto di madre diabetica o ipertesa ed anche al feto con IUGR: l’approccio ai casi in divenire potrà trasformarsi in utile strumento da impiegare nella nostra pratica clinica quotidiana.
Sabato 7 Novembre 2015
Gravidanza a termine e induzione del travaglio
Buona pratica clinica e ostacoli da superare
Pur essendoci generale consenso ad interrompere la gravidanza che supera la 42° settimana, poche sono le evidenze su quali siano le migliori strategie per monitorare la gravida a termine e per indurre il travaglio di parto nel post-termine. Lo scopo del convegno è di focalizzare gli obiettivi del monitoraggio del termine di gravidanza, confrontando l’atteggiamento dei diversi punti nascita lombardi e di presentare l’induzione del travaglio nei suoi risvolti più critici…
Sabato 3 Ottobre 2015
Percorso assistenziale nel travaglio a basso rischio
L’attuale epidemia di taglio cesareo non ha abbassato l’incidenza di morbilità materna o perinatale per donne a basso rischio che si presentano in travaglio spontaneo a termine con un feto singolo, in presentazione di vertice. Infatti, in questa popolazione a basso rischio, il taglio cesareo è associato ad un aumento della morbilità rispetto al parto vaginale. Pertanto la riduzione del tasso di tagli cesarei primari è diventata una priorità per molte nazioni. Molti studi di ricerca condotti negli ultimi anni hanno identificato che alcune pratiche associate all’ “intrapartum care” aumentano il tasso di cesarei e molte associazioni/organizzazioni professionali hanno emesso raccomandazioni per evitare pratiche, come ad esempio l’induzione elettiva del travaglio, per cercare di ridurre il tasso di tagli cesarei. Così, l’identificazione di modelli di cura che supportano il normale travaglio e la nascita fisiologica è diventato un argomento di crescente interesse per tutti coloro che si dedicano all’ “intrapartum care”.
Questo convegno vuole riproporre le definizioni di normalità, esaminare i risultati della ricerca che sostengono il modello ottimale per l’ “intrapartum care”, presentare alcuni esempi pratici di attuazione di questi modelli.
Sabato 26 Settembre 2015
Il sanguinamento uterino anomalo
Il sanguinamento uterino anomalo (AUB) è un segno clinico di riscontro frequente nell’attività del ginecologo. Nelle diverse età della donna esso può significare una molteplicità di condizioni, che vanno dalla semplice disfunzione endocrina, a volte transitoria e innocua, fino alla patologia ginecologica benigna (polipi o fibromi) o maligna (il cancro dell’endometrio). L’AUB può essere anche una manifestazione di patologie sistemiche non ginecologiche.
Alla luce di sempre maggiori possibilità diagnostiche e di nuove e tradizionali proposte terapeutiche, l’incontro si prefigge di esaminare le cause, la diagnosi e la terapia delle patologie che portano al sanguinamento uterino.
Sabato 11 Aprile 2015
Virus, riproduzione e gravidanza
Infezioni virali nella donna in età riproduttiva
Conoscere le principali infezioni che possono coinvolgere la donna gravida e il suo bambino permette ai clinici di ridurre i rischi legati all’ infezione stessa nell’ adulto e di controllare se non eliminare il rischio di trasmissione verticale. Vi sono numerose infezioni virali che la madre puo’ trasferire al feto e nella maggior parte dei casi, l’ agente patogeno raggiunge e colonizza la placenta prima di contaminare il feto, ma la placenta puo’ infettarsi senza trasferire il microrganismo al feto. Il comportamento dei virus si differenzia sia nel timing del trasferimento al compartimento fetale sia nel comportamento biologico . Il modello virale piu’ studiato è stato fin’ora quello dell’HIV per le dimensioni epidemiologiche. La trasmissione verticale dell’HIV è responsabile della quasi totalità dei casi di AIDS pediatrico e contribuisce al meccanismo di endemizzazione virale. Circa 600.000 nuove infezioni da HIV nei bambini per anno sono il risultato della trasmissione da madre a figlio. Il 90% di queste infezioni avviene nei paesi non industrializzati , mentre in Europa la prevalenza stimata par infezioni da HIV nelle donne gravide varia dallo 2.6 al 0.2 per 1000 nati vivi. Si è stimato che circa 1600 bambini si infettino ogni giorno nel mondo. Non diverso è l’impatto epidemiologico del virus HCV e HBV . L’Organizzazione mondiale della Sanità stima che dal 2 al 3% della popolazione mondiale è attualmente infetta dal virus HCV, per un totale di 120-170 milioni di persone. In Europa circa 23 milioni di persone sono affette dai virus dell’epatite B (HBV) o C (HCV)…
Sabato 28 Marzo 2015
Pre-eclampsia updating
I problemi ipertensivi complicano fino al 10% delle gravidanze in tutto il mondo e rappresentano tutt’ora una della maggiori cause di morbosità e mortalità materna e perinatale. Dei 3 tipi principali di ipertensione, gestazionale,cronica e pre-eclampsia, quest’ultima per la sua natura di disordine sistemico è senz’altro la forma più complessa, quella maggiormente gravata da rischi per la salute della madre e del suo bambino.
In questi ultimi 5-10 anni sono stati fatti sostanziali progressi nella comprensione dei meccanismi eziopatogenetici della pre-eclampsia e la pubblicazione di importanti linee guida e dei risultati di studi clinici randomizzati ha influenzato e modificato la gestione clinica di questa forma…
Comitato scientifico:
Ferdinando Bombelli, Marzia Isabella Maini, Mario Meroni, Patrizia Vergani, Irene Cetin
Sabato 7 Febbraio 2015
Il taglio cesareo
Guardare vicino, vedere lontano
Nella presentazione delle Linea Guida “Taglio cesareo: una scelta appropriata e consapevole” emanata dal Ministero della Salute nel 2012, si riporta come “In Italia, il ricorso al taglio cesareo ha raggiunto livelli estremamente elevati e, nonostante il problema sia da diversi anni al centro del dibattito politico-sanitario, non si è ancora registrata alcuna significativa inversione di tendenza”. Ancora, viene sottolineata la diversità di incidenza tra le varie Regioni, ma anche all’interno delle singole Regioni, tra punti nascita di differente tipologia amministrativa e volume di attività. L’ ACOG nel 2014 ha pubblicato un documento sulla prevenzione del taglio cesareo primario dove si sottolinea l’incremento dei tassi di taglio cesareo non associato ad una concomitante riduzione della morbidità / mortalità materna e neonatale. Si parla di “overuse” del taglio cesareo. Diversi studi hanno messo in evidenza possibili comportamenti opportunistici da parte delle aziende sanitarie che possono ottenere, a parità di risultato clinico, rimborsi più elevati mediante l’uso di protocolli alternativi. Un esempio significativo è il ricorso al taglio cesareo anche quando le condizioni cliniche della paziente non lo richiederebbero…
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